Testi introduttivi
Antonio Sichera
Anima: parola equivoca, indefinita, esaltata nei secoli e spesso vituperata come resto di un mondo che fu. Succede di lei quel che accade della poesia, spesso ridotta e pensata come puro spazio della lingua. Ma la bocca parla dalla pienezza del cuore, e riportare la parola alla sua sorgente umana profonda ed ineffabile è il compito aperto e la tensione inesausta di questi testi. Dove Amarilli spera con tutti di sciogliere le asprezze e di colorare il mondo a partire dal fondo di sé.
Siamo stati troppo a lungo legati all’alternativa stringente tra il corpo che si ha e il corpo che si è, senza pensare abbastanza la duplicità ineliminabile del corpo intimo e straniero, nostro e sempre altro, amico e avversario, continuità e accadimento. La strada degli umani è sempre quella del rifare proprio ciò che ci appartiene, di riguadagnare il corpo che ci fa e ci oltrepassa. Sentendoci dentro la misura finale della vita. In fondo, la poesia serve a questo. O non serve a nulla.
I classici conoscevano la felicità della poesia. Non quella banale di un personale autocompiacimento o di una soddisfazione narcisistica, ma bensì la felicità profonda – Leopardi lo sapeva – di aprire la parola su ogni sentimento e ogni vibrazione dell’umano. Esultanza prorompente e dolore estremo possono abitare senza schermi i testi dei nostri padri e maggiori, offrendoci uno specchio e una forma, in cui sentirci diversi eppure ancora così vicini alle loro storie, alle loro folgorazioni e ai loro gridi, lancinanti o sommessi. Da una convinzione siffatta fioriscono e si offrono questi testi di Amarilli.
Ogni volta che parliamo all’altro mettendoci almeno un po’ di noi stessi apriamo un credito e anticipiamo una fiducia. Perché ogni atto profondamente umano – dall’amare al generare, dallo stare accanto al dissentire, dal darsi quotidiano al morire – ha bisogno di fede, può accadere solamente nella fede. Che significa pazienza e attesa, resistenza e resa. Quel che deve venire, ciò per cui vale la pena consegnarsi, il desiderio puro, la speranza del domani, tutto si radica in un’essenza dell’umano che la fede messianica di queste poesie accoglie e rilancia a te che ascolti, da ogni luogo e da ogni credo.