Cuore dissodato,
ricerca di quel seme,
Qualcuno ha messo mano
al colpo dell’aratro.
Terra arrugginita
di attrezzi disusati
mi spinge dentro al petto
un senso di peccato,
di colpa intorpidita
tra serre e primi getti.
Piante rigogliose
in fiori ritardati
aspettano stagioni
che non son più tornate
seguendo calendari
di menti stralunate.
Rimane un solo campo
di fiori diradati
come il mio seme gramo
che stenta a germogliare
di fronte a tanta acqua
che scioglie la sua scorza
e rende ogni passaggio
più agevole di Grazia.
Feconda ora la terra
di mente stretta al cuore,
germoglio di quel solco
che l’anima ricava
tra mille seduzioni
di spazi d’altre gemme.
E un fiore prende il corpo
d’inverno che matura.