Ho camminato tra le foglie bianche
di ogni ulivo dal cuore di sudario
per un dolore che mi spezza I rami
appesi e stanchi contro questo corpo.
È il Tuo giardino quello che mi chiama
dentro ad un Volto che hai steso a terra
e sempre aperto al passo di ogni uomo.
Ed il Tuo angelo è sceso dentro al cerchio
che ho disegnato per darmi quel confine
tra incerte piume che scambio per le foglie
di quei fratelli ammessi al Tuo sudore
di sangue misto a terra che ora tocco.
Mi ha circondato in un abbraccio strano,
mi ha consolato di questo orrore nuovo,
ha trasformato le gocce in perle rare
dalla mia fronte a cingere anche il cuore.
Nel Tuo giardino per me ancora privato
per quello sguardo che non ho trovato
ed ora scorge al buio da lontano
fiaccole e voci di liberazione
verso una croce che mi hai sussurrato…
E questo tempo non è più privato…